1. Il margravio Leopoldo III della dinastia dei Babenberg fondò nel 1133 il monastero cistercense “Unsere Liebe Frau vom Heiligen Kreuz” (“Beata Maria Vergine della Santa Croce”) vicino al piccolo fiume Sattelbach. Il figlio di Leopoldo III, Ottone, entrato pochi anni prima nell’Ordine cistercense a Morimond, in Francia, aveva infatti chiesto al padre una nuova fondazione in Austria. Leopoldo III, morto nel 1136 e sepolto nel monastero di Klosterneuburg, salì agli altari nel 1485. Suo figlio Ottone divenne vescovo di Frisinga ed è considerato il padre della storiografia tedesca; viene venerato come beato e le sue reliquie si trovano a Heiligenkreuz.
2. L’Ordine cistercense nacque come movimento vitale di riforma del monachesimo benedettino. La denominazione dell’Ordine, “cistercense”, risale al 1098 e deriva dal nome dell’abbazia di “Cistercium” (in francese “Cîteaux”), nei pressi di Digione.
3. La sala capitolare di Heiligenkreuz è il sepolcreto più importante dell’Austria. Vi si trovano infatti sepolti ben quattro imperatori dei Babenberg, la stirpe più antica dell’Impero austriaco: il margravio Leopoldo IV, il duca Leopoldo V, il duca Federico I e il duca Federico II il Bellicoso. Il duca Federico II riposa in un sepolcro innalzato perché favorì considerevolmente il monastero. Quando morì, nel 1246, con lui si estinse la stirpe dei Babenberg.
4. Nel 1188 il duca Leopoldo V regalò al monastero una reliquia della Santa Croce, che è ancora oggi venerata: si tratta del pezzo reliquiario più grande della Santa Croce a nord delle Alpi. 5. I Cistercensi venerano san Benedetto († 547) e san Bernardo († 1153) come padri della spiritualità cistercense. Benedetto è raffigurato in cocolla nera, con un calice franto e un libro; Bernardo in cocolla bianca, con una croce fra le braccia.
6. Heiligenkreuz è il monastero cistercense più antico del mondo senza aver subìto interruzioni dalla fondazione ad oggi: sin dal 1133 i monaci si riuniscono tutti i giorni per sette volte negli stalli del coro per lodare Dio. Iniziano le preghiere del coro alle 5.15 e la giornata finisce con la compieta, alle 20.15. Di notte viene rispettato il santo silenzio.
7. Con l’appoggio dei Babenberg, Heiligenkreuz fondò anche altri monasteri: Zwettl nella Bassa Austria (1137), Baumgartenberg nell’Alta Austria e Czikador in Ungheria (1142), Marienberg nel Burgenland (1197), Lilienfeld nella Bassa Austria (1202), Goldenkron in Boemia (1263), Neuberg an der Mürz nella Stiria (1327). Ancora oggi l’abbazia di Heiligenkreuz è la più grande dell’Austria. Nel 1988 venne fondato anche un monastero in Germania, a Stiepel, presso Bochum, nel territorio della Ruhr.
8. La chiesa abbaziale, romano-gotica, risale al XII secolo e mostra, nella sua semplice bellezza, l’ideale dell’architettura cistercense: la chiesa deve essere priva di dipinti e ornamenti e divenire quindi lode a Dio sulla roccia.
9. Le tre finestre della facciata romanica occidentale simboleggiano la Trinità Divina. Durante il Tempo pasquale è toccante quando la luce del tramonto filtra dalle tre finestre e illumina le teste dei monaci impegnati nella recita dei Vespri.
10. I monaci cistercensi vivono da sempre del proprio lavoro nei campi e nelle foreste. Heiligenkreuz è il monastero per eccellenza della Selva Viennese: la denominazione stessa di “Wienerwald” (appunto “Selva Viennese”, in latino “silva viennensis”) fu usata per la prima volta nel 1332 in un atto documentale del monastero.
11. La chiesa abbaziale fu consacrata nel 1187 e il monastero nel 1240. Nel 1295 la chiesa fu ampliata, con l’aggiunta di un coro in stile gotico, molto bello, le cui finestre giungono a noi quasi interamente intatte. Oggi l’abbazia di Heiligenkreuz è uno dei monasteri medievali più grandi al mondo.
12. Nel periodo barocco, nell’abbazia sorsero alcune costruzioni di pregio artistico, come la sacrestia. Nel 1683 il monastero di Heiligenkreuz, come molti altri, fu distrutto dai Turchi. La biblioteca fu bruciata. Nella ricostruzione fu ampliato il nucleo medievale del monastero e vennero aggiunte costruzioni barocche nel cortile.
13. Nel XVIII secolo il più importante artista barocco di Heiligenkreuz fu il veneziano Giovanni Giuliani. A lui si deve la realizzazione di quasi tutte le sculture che ancora oggi decorano il monastero, fra le quali la colonna detta “della Trinità”, il gruppo scultorio della “Lavanda dei piedi”, nel chiostro, e gli stalli del coro. Dopo la morte della moglie, Giuliani divenne fratello laico del monastero. Nel monastero lavorarono anche altri artisti famosi, come Michael Rottmayr, Martino Altomonte e Georg Andreas Washuber. Giuliani e Altomonte sono sepolti nella chiesa del monastero.
14. Fra il 1780 e il 1790, sotto l’imperatore Giuseppe II, figlio dell’imperatrice Maria Teresa, il monastero di Heiligenkreuz rischiò la chiusura. L’Illuminismo non favoriva infatti lo spirito monastico e lo Stato si intrometteva negli affari ecclesiastici e nella disciplina della fede. La reazione a questo sviluppo fu la fondazione dell’Istituto di teologia per la formazione dei sacerdoti e dei monaci, nel 1802. Oggi quest’istituzione formativa, denominata Scuola superiore di filosofia e teologia, è in piena fioritura, con oltre 270 studenti di diverse Diocesi e ordini monastici.
15. Durante la regnanza di Giuseppe II i monaci dovettero incaricarsi anche di attività esterne all’abbazia, come il lavoro pastorale. Ciò si tradusse nella cura di diverse parrocchie e ancora oggi i Cistercensi di Heiligenkreuz lavorano in oltre 19 parrocchie fra il lago di Neusiedl e la Selva Viennese.
16. Alla fine del 1900 fu rimossa la parte interna barocca dalla chiesa abbaziale e venne introdotto un insieme di altari neogotici e un baldacchino nell’abside.
17. Negli anni tra il 1938 e il 1945 l’esistenza del monastero fu messa nuovamente a rischio. Sotto il nazismo, il monastero venne infatti quasi interamente espropriato e molti fratelli vennero rinchiusi. Dopo la Seconda guerra mondiale fu l’abate riformatore Karl Braunstorfer (a. 1945-1969) a richiamare il monastero allo spirito originale dell’Ordine. La liturgia fu riformata secondo il Concilio Vaticano II e venne creato un nuovo breviario in latino. La cura del canto gregoriano rimase di grande rilievo per i monaci.
18. Oggi Heiligenkreuz è il monastero cistercense numericamente più grande d’Europa. La liturgia viene officiata dai monaci in modo mistico e devoto. Vi sono tanti giovani uomini che seguono la propria vocazione ed entrano nel monastero di Heiligenkreuz. I monaci sono anche molto aperti all’accoglienza di ospiti e visitatori e i Cistercensi di Heiligenkreuz si impegnano in un rapporto aperto e gioviale con le tante persone che cercano il silenzio e l’incontro con Dio.
P. Dr. Karl Wallner OCist, 2007
(Grazie a Simone Varisco per la correzione in 2015)